Lo sai che ogni anno si verificano circa 3.300.000 incidenti domestici,  oltre 600.000 infortuni sul lavoro e altri 114.000 infortuni di persone che si stanno recando al lavoro? Si tratta di numeri davvero scioccanti, che non solo rimarcano l’importanza di avere una copertura assicurativa a tutela della propria salute, ma rendono anche necessario conoscere “quando” questa copertura entra in funzione.

Ecco perché in questo articolo cercheremo di fare chiarezza sulla differenza che esiste tra il semplice “farsi male” e l’infortunio in termini assicurativi.

Uno degli errori più comuni che commette chi sottoscrive una polizza infortuni 24 ore su 24 ore, professionale ed extra professionale , è quello di pensare di essere automaticamente coperto ogni qualvolta si faccia male.

La definizione di infortunio in senso assicurativo, in realtà, identifica una specifica tipologia di “danni” ed è bene conoscere quali sono per capire cosa rientra e cosa no sotto la copertura assicurativa.

QUALCHE ESEMPIO

Facciamo qualche esempio semplice e pratico:

  1. Un pavimentista di 50 anni, con 30 anni di esperienza, piegandosi per lavorare avverte un forte dolore al ginocchio che lo costringe a ricorrere alle cure mediche. La diagnosi è di borsite prepatellare e i medici consigliano riposo assoluto per 15 giorni. Si tratta di un infortunio?
  2. Un ladro di appartamento nel tentativo di scappare si lancia da una finestra al primo piano e cadendo si frattura una gamba. Si tratta di un infortunio?
  3. Un signore vuole rendersi utile in casa e nel sollevare un pesante mobile avverte un forte dolore al basso ventre; gli viene riscontrata un’ernia inguinale. Si tratta di un infortunio?

I 3 casi appena citati sono esempi di situazioni in cui facilmente si può incappare. Purtroppo nessuno di essi rappresenta “infortunio” dal punto di vista assicurativo.

COS’È UN INFORTUNIO?

Perché un evento dannoso possa essere definito “infortunio”, infatti, occorrono tre condizioni simultanee, senza che ne manchi alcuna delle tre.

L’evento deve essere: – violento – fortuito – esterno.

Violento significa che il danno deve prodursi in pochissimo tempo. L’esempio n.1 non rappresenta un infortunio perché il ginocchio del pavimentista non si è usurato in maniera violenta (cioè immediata) ma lungo il periodo di 30 anni di lavoro.

Fortuito significa che il danno deve essere avvenuto per caso e non per volontà (o colpa). L’esempio n.2 non rappresenta un infortunio perché il ladro non è caduto in maniera accidentale, ma si è volontariamente buttato dalla finestra

Esterno significa che il danno deve essere generato da una causa esterna al corpo. L’esempio n.3 non rappresenta un infortunio perché l’ernia rappresenta una patologia interna.

In ciascuno dei 3 esempi, manca una delle tre condizioni essenziali pertanto non si può parlare di infortuni ai fini assicurativi.

TUTTE LE POLIZZE SONO UGUALI IN FATTO DI INFORTUNI?

Tutte le polizze condividono la stessa definizione di infortunio, tuttavia ve ne sono alcune che sono, per così dire, “più elastiche”.

In altre parole, al fine di dare una copertura più ampia al cliente, vi sono delle polizze di migliore qualità che includono una copertura eccezionale per fenomeni che normalmente non rappresentano infortuni, ma che vengono assimilati a questi. Alcuni esempi?

I colpi di sole, l’assideramento e il congelamento sono fenomeni che non avvengono in un attimo e sono quindi privi del requisito della violenza. Tuttavia, alcune polizze prevedono copertura anche per questi fenomeni.

O ancora, le lesioni da sforzo ed alcuni tipi di ernie non sono dovute ad una causa esterna; tuttavia alcune polizze le coprono.

Le deroghe alla definizione generale di infortunio sono elencate puntualmente in ogni polizza assicurativa affinché il cliente abbia la certezza delle coperture a sua disposizione.

COME FARE, ALLORA, A SCEGLIERE LA POLIZZA PIÙ COMPLETA? OCCORRE CONFRONTARLE TUTTE?

Certamente no, a meno che tu non voglia trascorrere i prossimi 2 anni a fare questa ricerca!

Le polizze assicurative non sono semplicissime da confrontare perché elaborate ciascuna da una compagnia assicurativa differente, che usa i propri criteri nella stesura dei contratti.

Ecco che allora ti viene in aiuto la consulenza assicurativa strategica, nella quale, attraverso una serie di domande posso aiutarti ad individuare la polizza assicurativa più adatta alle tue esigenze.

Come professionista che opera nel settore da oltre 18 anni conosco molto bene le clausole di ogni contratto e posso proporti quello giusto in base alle coperture che desideri avere, senza costringerti a fare questo lavoro di confronto da solo!

Perché (con la giusta polizza)…farsi male,  basta,  per essere pagati! Ti saluto con il mio augurio

“Pensa a lungo termine, Guarda oltre il presente, Cogli l’opportunità”

Nicola Tognato
Personal Insurance Trainer